La SIAE riceve i finanziamenti dal MISE e si rinnova con una Blockchain per tutelare la proprietà intellettuale.

La Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) si rinnova grazie al “Programma di Supporto Tecnologie Emergenti” approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Tra i progetti selezionati per ricevere i finanziamenti, anche il progetto della SIAE dal titolo: “Diritti d’autore: Blockchain e reti 5G”.

Come il titolo lascia trapelare, il progetto sfrutterà le potenzialità delle Blockchain. La prima fase del progetto, infatti, prevede la creazione di un registro decentralizzato degli aventi diritto su tecnologia Blockchain, che consentirà, non solo l’identificazione univoca dei titolari dei diritti d’autore, ma sarà la base per la successiva gestione automatica dei flussi finanziari tra utilizzatori e aventi diritto. Una gestione semplificata, quindi, dove i flussi monetari saranno resi possibili attraverso opportune transazioni [1]

I presupposti del progetto sembrano buoni.

I presupposti del progetto sembrano buoni innanzitutto perchè gli ideatori hanno saputo trovare la tecnologia più calzante allo scenario applicativo. La Blockchain, infatti permette la creazione di un registro distribuito, una catena di blocchi (come la parola stessa suggerisce), dove una volta che un blocco è stato registrato, diventa molto difficile cambiarlo o, in altri termini, “contraffarlo” o “manometterlo”.

Tra i collaboratori del progetto, l’Università di Roma “La Sapienza”, Blockchain Core e Wind Tre che fornirà le risorse di rete necessarie per rendere più facilmente fruibili i contenuti e più sicure le transazioni. “Nell’era degli ecosistemi 5G” afferma Enrico Barsotti, CEO Office Director di Wind Tre “il ruolo dell’operatore di telecomunicazioni non è più solo quello di fornire connettività, ma anche e soprattutto, quello di proporsi come abilitatore di servizi innovativi” [2].

“Rimettere i creatori al centro”: questo è l’obiettivo della SIAE – afferma il Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini [2]. Un progetto al tempo stesso semplice nella logica implementativa, ma ambizioso. Una gestione automatica e distribuita dei diritti d’autore consentirà senza dubbio una più vasta e capillare tutela e valorizzazione dei contenuti audiovisivi, soprattutto al di fuori dei confini nazionali e permetterà lo sviluppo dell’industria “creativa”, radicata su tutto il territorio nazionale, grazie ad una più efficace monetizzazione della creatività dei piccoli artisti e creatori.

Considerando, inoltre, che la gestione dei diritti d’autore è un tema globale e che le Blockchain sono scalabili e distribuite per definizione, l’idea progettuale è facilmente replicabile in ambito internazionale [1].