La risposta ad una sfida lanciata dall’UE nel 2018, un progetto con una roadmap precisa, una piattaforma di servizi, una società del gruppo ENAV: D-Flight è molte cose. In questo articolo, parlando di D-flight, entreremo nel mondo dei droni e della gestione del traffico aereo a bassa quota.

La risposta ad una sfida

Nel 2018 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato un regolamento per permettere un’integrazione sicura dei velivoli a pilotaggio remoto nello spazio aereo europeo. 

Il regolamento, da una parte prevede delle regole di sicurezza comuni basate sul rischio e proporzionate ad esso, dall’altro lato rivede il mandato dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (AESA). In sostanza, l’AESA aiuterà la Commissione Europea a stabilire delle norme dettagliate sulla base dei principi di base enunciati nel regolamento e che mirano a garantire la sicurezza, la riservatezza, la protezione dei dati e la tutela dell’ambiente [1].

Tutto questo è stato necessario perchè si stima che nei prossimi 20 anni, il traffico aereo aumenterà del 50% e che nel 2035 questo settore darà lavoro a più di 100 mila persone con un impatto economico superiore a 10 miliardi di euro all’anno, soprattutto in servizi [2].

Queste misure dell’Unione Europea, cercando di consentire la crescita del settore dell’aviazione dell’UE, lanciano una sfida tecnologica e organizzativa a quanti si trovano ad operare in questo settore. 

D-Flight è la risposta dell’industria italiana a questa sfida. 

Ma che cos’è D-Flight?

D-Flight è una società del Gruppo ENAV creata nel novembre del 2018 per implementare la versione italiana del cosiddetto U-space, “un sistema che connette tutti i droni in volo e che rende tutti i droni visibili ad autorità e cittadini[3].

Si tratta in sostanza di una piattaforma per l’erogazione di servizi per droni (o Unmanned Aerial Vehicles – UAV), in modo da garantire che tutti i voli siano sicuri e non si stia entrando in un’area con delle restrizioni.

L’obiettivo principale di questi servizi è quello di far coesistere il traffico aereo tradizionale con la nuova tipologia di traffico aereo a bassa quota, per rendere possibile l’impiego di droni in servizi di pubblica utilità con i massimi livelli di sicurezza (evitare collisioni, danni alle persone e alle infrastrutture) e privacy (sufficiente separazione dalle aree residenziali).

In altre parole, ENAV si è impegnata a sviluppare e implementare un sistema di gestione del traffico aereo specifico per droni e a definire le modalità di erogazione dei servizi mediante lo sviluppo di una piattaforma che, integrando molteplici ed articolate tecnologie, garantisca la movimentazione sicura dei velivoli a pilotaggio remoto [4].

D-Flight: una roadmap precisa

La piattaforma D-Flight ha già iniziato a rilasciare servizi U-space, seguendo una roadmap tecnologica che segue il processo regolamentare in atto. 

I servizi già disponibili sul portale [5] sono: il servizio di registrazione dei droni professionali e il servizio di “geoawareness”, che permette di comprendere se in un certo punto del territorio italiano sia possibile volare e quali siano le condizioni di volo applicabili, sulla base dei regolamenti vigenti.