Verso dove stiamo andando nel mondo del GIS? Quali gli sviluppi che ci si può aspettare? Ma soprattutto, in che modo il GIS rivoluzionerà il mondo del futuro?

Una buona analisi di previsione del futuro nel mondo del GIS non può che basarsi su dati concreti, sui passi, cioè, che già sono stati fatti e che contribuiscono a tracciare una direzione significativa in questo ambito.

Il più grande di tutti è di certo il passaggio da tecnologie puramente proprietarie al cosiddetto “open” e, più in particolare, all’“open source” e all’“open data” [1]. Una tendenza anche dettata dall’adozione del paradigma “Government as a Platform”, che mira ad aiutare le pubbliche amministrazioni a produrre servizi pubblici più efficienti e partecipati.

La conseguenza concreta del passaggio al mondo dell’“open” è che un numero sempre crescente di persone sta entrando a far parte della rete degli addetti ai “lavori GIS” e, di conseguenza, i progressi saranno senza dubbio più tempestivi ed efficaci.

Un’altra tendenza altrettanto significativa è la penetrazione di soluzioni GIS sia nell’ambito della vita delle imprese, che in quella delle pubbliche amministrazioni e delle persone. Sempre più aziende, infatti, fanno leva sul GIS per analisi spaziali volte a migliorare l’efficacia delle loro decisioni e risparmiare, quindi, tempo e denaro.

Di casi concreti, se ne possono citare tanti. Amazon, per esempio, è un’azienda centrata sul GIS, in quanto fa uso di questa tecnologia per suggerire offerte e per fare in modo che le sue campagne di marketing incontrino i bisogni del suo gruppo di clienti sparsi per il mondo. [2] offre una veloce panoramica di altre grandi aziende “GIS-centric”: da quelle di telecomunicazioni (come AT&T e Verizon), che usano il GIS per servire meglio i propri utenti, a grandi multinazionali nel campo degli alimentari come la Walmart, che usa il GIS per calcolare il posizionamento migliore dei propri negozi.

Ma, senza andare troppo lontano, ogni utilizzatore di smartphone è potenzialmente un utente GIS. Basti pensare all’utilizzo che si fa delle Google Maps o, in generale, di tutte le applicazioni che richiedono di conoscere la posizione, come il semplicissimo meteo: sono tutte applicazioni GIS. 

Ad ogni modo, se dovessimo fare un quadro delle applicazioni GIS oggi, troveremmo la pianificazione spaziale (31%) al primo posto, seguita da applicazioni GIS per analisi dati di tipo “decision making” (30%) e dalle analisi per il posizionamento degli asset – asset management (23%) [2].

Quali invece gli sviluppi che le persone addette ai lavori considerano come sviluppi chiave? Offriamo qui una sintesi in 3 parole, che rispecchiano tre fasi del “processo GIS”: GET, DEPLOY e VIEW. 

GET (o Acquisizione Dati)

La capacità di collezionare e analizzare dati in realtime (real-time data gathering) ha portato il GIS ad un nuovo livello di utilizzo, dove a trarne vantaggio non sono solo le aziende, ma anche i consumatori. Basti pensare a servizi come Uber o alla gestione delle emergenze nel caso di disastri naturali [4].

Per quanto riguarda il futuro del GIS, di sicuro le applicazioni punteranno sempre più a questa attualizzazione continua dell’informazione, sia con sensori remoti (remote sensing), che con i droni, che essendo mobili, hanno un’area di copertura maggiore e potranno giocare un ruolo cruciale in una vasta gamma di scenari applicativi.

Il mondo dell’IoT si innesta in quello del GIS, come un abilitatore di infinite applicazioni. Gli oggetti intelligenti, infatti, sono di per sé sorgenti di informazioni o servizi, pertanto arricchiranno le possibilità di acquisizione e di interazione lato utente. 

DEPLOY (o messa online)

La convergenza della tecnologia GIS con il cloud computing ha avuto un profondo impatto sulla capacità dei professionisti GIS di sfruttare le applicazioni e le informazioni spaziali [3].

In vista del fattore scalabilità, sarà importante andare a ottimizzare sempre più le questioni di accesso veloce delle informazioni spaziali, soprattutto considerando che il bacino di utenza è in continua crescita.

VIEW (o visualizzazione)

Mano a mano che lo sviluppo tecnologico va avanti, le esigenze degli utenti si fanno sempre più grandi. Se il GIS non si adattasse, rimarrebbe senza dubbio indietro. Ecco perché si prevedono grandi investimenti e sviluppi nei campi del mobile GIS e del 3D GIS abbinati sia all’Augmented Reality (AR), che alla Virtual Reality (VR).

Tutto ciò sarà di certo accompagnato da passi avanti anche nel campo del Machine Learning (ML) e dell’Artificial Intelligence (AI) al fine di gestire elaborazioni su un dataset spaziale sempre più ricco e variegato [5].

In conclusione, sia il mondo dello sviluppo che il mercato GIS sono pronti per il prossimo passo di qualità. Se da un lato, il campo delle possibilità per l’acquisizione dati va spontaneamente allargandosi e richiederà certamente un occhio di riguardo, di certo scalabilità e facilità di utilizzo saranno i fattori chiave, che determineranno il successo di una soluzione rispetto ad un’altra. Questi ultimi aspetti, pertanto, richiederanno senza dubbio uno sforzo e un’attenzione molto grandi per gli addetti ai lavori nel mondo GIS.